∼ La curcuma ∼
La curcuma è una spezia gialla di origine orientale, ottenuta dalla pianta Curcuma Longa (la quale appartiene alla stessa famiglia dello zenzero). Per secoli la curcuma è stata utilizzata per insaporire, colorare e preservare i cibi, ma anche come rimedio medico nella medicina ayurvedica per il trattamento delle malattie infiammatorie.
Nella curcuma sono contenuti diversi componenti, quali:
- Oli essenziali, come l’olio di canfora, di cineolo, di turmerone.
- Sostanze fitochimiche, definite curcuminoidi: la curcumina, il demetoxicurcumina e il bisdemetoxicurcumina. I curcuminoidi, e in particolare la curcumina, sono le sostanze della curcuma più studiate per i loro effetti positivi sulla salute.
- Sali minerali, in particolare rame, potassio, ferro e manganese e vitamine, come la vitamina C e le vitamine del gruppo B.
Negli ultimi anni numerose ricerche hanno indagato il ruolo della curcuma e dei suoi composti nell’ambito di diverse patologie. L’azione principale della curcuma è quella antinfiammatoria e antiossidante, che la rende utile in tutte quelle malattie alla cui base c’è un processo infiammatorio persistente (cioè la stragrande maggioranza delle malattie croniche). In queste condizioni, la curcuma è in grado di inibire alcuni fattori legati all’infiammazione, in particolare il complesso proteico NF-kB (uno dei più importanti fattori di trascrizione, la cui iperattività è associata a malattie infiammatorie e autoimmuni, a maggior rischio di infezioni virali, a patologie neurodegenerative e a tumori).
Esplorando maggiormente gli effetti della curcuma, e in particolare della curcumina, si è visto come questa sia in grado di migliorare numerose condizioni patologiche, come:
Obesità, diabete 2 e colesterolo alto
L’obesità e l’accumulo di grasso, in particolare sull’addome, sono associati ad uno stato di infiammazione cronica sistemica e ad un aumento dei marcatori dell’infiammazione. Il tessuto adiposo infatti si comporta come un vero e proprio organo che rilascia sostanze, in grado di stimolare la risposta infiammatoria e creare stress ossidativo. Uno stato infiammatorio è associato anche all’insulino-resistenza, condizione nella quale le cellule del corpo non rispondono in maniera corretta all’azione dell’insulina, tipica delle persone con diabete ma non solo (la sindrome metabolica, la steatosi epatica e la sindrome dell’ovaio policistico sono altre condizioni caratterizzate da insulino-resistenza).
Studi in vitro e su animali hanno dimostrato come la curcumina sia in grado di ridurre la sintesi di trigliceridi, aumentare l’ossidazione dei grassi e migliorare la sensibilità all’insulina. Sull’uomo sono stati condotti pochi studi, ma i risultati sono promettenti: uno studio ha dimostrato come la curcumina sia in grado di ridurre il colesterolo LDL (cattivo) e aumentare il colesterolo HDL (buono); un altro studio ha invece dimostrato come essa sia in grado di ridurre i fattori di rischio per l’aterosclerosi e quindi il rischio di malattie cardiovascolari. Vari studi hanno poi dimostrato l’effetto della curcumina nelle persone con diabete 2, nelle quali tale sostanza è in grado di migliorare il controllo glicemico e attenuare alcune complicanze, come la neuropatia diabetica.
Morbo di Alzheimer
La malattia di Alzheimer è caratterizzata dalla formazione di placche amiloidi nel cervello, dalla presenza di un processo infiammatorio neuronale e da danno ossidativo. Uno studio su persone anziane senza demenza ha dimostrato come l’assunzione di curcumina sia in grado di migliorare le funzioni cognitive. Altri studi (non sull’uomo) hanno dimostrato un effetto della curcumina nel ridurre la formazione delle placche nella malattia di Alzheimer e nel contrastare la neurodegenerazione. Ovviamente serviranno altri studi sull’uomo per confermare questi risultati.
Artrite
È stato dimostrato come la curcumina sia in grado di migliorare i sintomi sia in caso di osteoartrite sia di artrite reumatoide, riducendo in particolare il dolore articolare e migliorando la mobilità.
Malattie infiammatorie intestinali
La curcumina è in grado di ridurre lo stato infiammatorio e i sintomi nelle malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
Tumori
L’infiammazione cronica rappresenta un fattore di rischio per vari tipi di tumore. Alcuni studi sostengono come il consumo regolare della curcuma rappresenta uno degli elementi della dieta indiana responsabile del minor tasso di incidenza di tumori in India rispetto ai paesi occidentali. Oltre all’aspetto preventivo, l’effetto della curcumina è stato studiato anche in piccoli gruppi di persone malate di tumore, nelle quali si è visto come essa vada a inibire i fattori che promuovono la crescita del tumore e le metastasi. Ovviamente anche in questo ambito sono richiesti molti più studi per affermare un ruolo della curcuma come coadiuvante delle terapie antitumorali.
La curcuma in cucina
La curcumina ha una bassa biodisponibilità, cioè una volta che viene ingerita è quasi totalmente espulsa e non assorbita. È quindi importante prendere alcuni accorgimenti per aumentarne l’assorbimento. Come fare? Abbinare la curcuma al pepe nero oppure alla quercetina (un flavonoide che si trova nel vino rosso, nella cipolla rossa, nel tè verde) aiuta ad aumentare l’assorbimento della curcumina, come anche assumere la curcuma insieme ad alimenti ricchi di grassi (come l’olio).
Tenendo in considerazione questi aspetti, come possiamo utilizzare la curcuma in cucina?
La curcuma può essere utilizzata per insaporire ogni cibo, dalla carne alle verdure ai sughi della pasta alle uova. Una bevanda molto famosa a base di curcuma (con pepe nero e zenzero) è il Golden Milk, di cui vi parlerò nelle prossime settimane. Un altro modo per usare la curcuma è quello di unirla all’olio che viene usato per condire pasta, verdure o altri cibi, così da avere una base lipidica per aumentare l’assorbimento.
In conclusione, possiamo dire che gli effetti positivi della curcuma sono tanti; sicuramente serviranno altre ricerche per confermare le ulteriori ipotesi elaborate. Nel frattempo, quello che possiamo fare è sicuramente aumentare il consumo di curcuma e farla rientrare nella nostra alimentazione quotidiana. La dosa consigliata è di 2 cucchiaini al giorno.
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