∼ Leggere le etichette nutrizionali

etichette nutrizionali

Quando ci troviamo al supermercato (e non abbiamo i minuti contati) può capitare di prendere in mano un prodotto e leggere l’etichetta. E qui può nascere un po’ di confusione… è meglio controllare il contenuto di calorie o di grassi? Se c’è scritto “senza zuccheri aggiunti” significa che effettivamente non ci sono zuccheri? Il prodotto “light” è da preferire?

Insomma, cosa è meglio controllare nelle etichette?

Le informazioni riportate nelle etichette nutrizionali

Partiamo dal presupposto che le etichette nutrizionali ci possono dare tante informazioni relative al prodotto che stiamo per comprare. Tra queste abbiamo:

  • l’elenco degli ingredienti, ovvero tutte le sostanze utilizzate per produrre quel determinato cibo (questa informazione è assente per i prodotti “mono-ingrediente”, per esempio l’olio extravergine d’oliva o il latte);

  • la data di scadenza, che può essere: “da consumare entro il…” oppure “da consumarsi preferibilmente entro il…”. Ricordiamo che nel secondo caso la data indicata non è da rispettare assolutamente, ovvero se anche consumiamo quel prodotto alcuni giorni dopo la data di scadenza ciò non rappresenta un problema per la nostra salute;

  • il paese di provenienza: non è un’informazione obbligatoria per tutti i prodotti alimentari, ma solo per alcuni, come per la frutta e la verdura, la carne o il pesce;

  • la tabella nutrizionale, che indica il contenuto per 100g (e a volte per porzione) di calorie, carboidrati, zuccheri, grassi, grassi saturi, proteine e sale (e in alcuni casi anche di altri nutrienti, come fibre o vitamine);

  • i “claims” salutistici, ovvero quelle indicazioni che indicano alcune proprietà particolari dell’alimento, come “a ridotto contenuto di grassi”, “fonte di fibre”, “light”, “ad alto contenuto di proteine”…

leggere le etichette

Di queste informazioni, qual è meglio guardare? Beh… diciamo un po’ tutte!

  • L’elenco degli ingredienti ci dà sicuramente tante informazioni relative alla qualità del prodotto. Minore è il numero degli ingredienti meglio è. Una buona indicazione da tenere a mente quando prendiamo un prodotto pronto è “se preparo in casa quel prodotto e più o meno anche io utilizzo quegli stessi ingredienti, allora mi trovo davanti ad una buona opzione”. Quindi, se prendiamo un pacco di biscotti i cui ingredienti sono “farina, zucchero, olio, latte, uova, agenti lievitanti” siamo davanti ad una tipologia di prodotto di buona qualità, preparata con gli ingredienti necessari per fare dei biscotti.
  • Per la data di scadenza, l’interesse non riguarda tanto un aspetto nutrizionale quanto di organizzazione della dispensa. E’ abbastanza scontato che non sia conveniente comprare 5 yogurt che scadono fra 2 giorni, quando sappiamo che non faremo in tempo a mangiarli.
  • L’origine del prodotto è un altro indicatore utile da controllare. In linea di massima è sempre bene preferire un prodotto che sia di origine italiana. Questo per due motivi principali: 1) la legislazione italiana in termini di sicurezza alimentare è molto rigorosa; 2) consumare prodotti italiani ha un impatto ambientale minore: n consumare pere provenienti dal Sud America rispetto a quelle italiane ha un impatto diverso a livello di inquinamento ambientale. 
  • Per la tabella nutrizionale la situazione può essere più complicata. Questo perché il valore da controllare potrebbe variare da prodotto a prodotto. Se stiamo acquistando un dolce, è bene controllare il contenuto di zuccheri, se stiamo acquistando uno snack salato può essere meglio valutare il contenuto di sale, se invece stiamo per comprare un burger vegetale da mangiare in alternativa alla carne potrebbe essere meglio controllare la quantità di proteine.
  • Infine, per quanto riguarda i “claims” salutistici, il mio consiglio è quello di non guardarli. Essi hanno l’obiettivo di attirare la nostra attenzione e di vendere; spesso e volentieri possono essere fuorvianti. Un prodotto può essere pubblicizzato come “senza grassi”, ma poi guardando gli ingredienti rischiamo di trovare più zuccheri e additivi rispetto al suo prodotto equivalente “standard”. Oppure un altro prodotto potrebbe essere descritto come “senza zuccheri”, ma leggendo l’etichetta troviamo vari dolcificanti (che non sono un’alternativa più sana rispetto allo zucchero). 

Quindi, tante informazioni da mettere insieme. Ovviamente non ti consiglio di perdere ore e ore al supermercato a ricercare tutte queste notizie (spesso scritte in caratteri microscopici). Quello che puoi fare è, riprendendo l’esempio dei biscotti, prenderne una tipologia a caso. Una volta che arrivi a casa e hai più tempo puoi iniziare a ricercare queste informazioni, in modo da valutare se quella tipologia di biscotti può essere un’alternativa da comprare più di frequente oppure, se ci piacciono particolarmente, se è meglio tenerla come opzione d’acquisto quella volta ogni tanto.

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